IL PANIFICIO

Produzione artigianale di
prodotti da forno

Pane sempre caldo

Panificio a Palermo che offre una vasta varietà di farine e tipologie di impasto. Puoi trovare il nostro pane sempre caldo fine a tarda sera tutti i giorni, domenica compresa.

Nel nostro Panificio puoi trovare vasta varietà di pane: pane azimo, pane carasau, pane alle olive, pane al mais, pane ai 5 cereali, pane pugliese, pane integrale, pane bianco, pane di rimacino, pane di soia ed infine l’apprezzatissimo pane a lievitazione naturale.

Pane e tradizioni

Tanti modi per chiamarlo, ma la bontà è sempre la stessa.

Buke: pane spolverato di semi di sesamo molto apprezzato a Palermo. Meglio conosciuto con il nome di “pani ra piana”, in quanto originario della tradizione bianca albanese, importata dai profughi insediatisi in “Piana degli Albanesi” per sfuggire all’invasione ottomana del 1488;

Cacciddatu: tradzionale della provincia catanese è conosciuto anche con il nome di “pane co’ buco. La sua forma di ciambella, facilmente riscontrabile in altre regioni italiane, discende dal rito latino della “confarratio”, durante il quale il passaggio delle ragazze alla famiglia del marito era sancito offrendo agli sposi una focaccia di farro rotonda con un grosso buco in mezzo; un'altra versione di questo pane è quella dolce con le uova e la frutta di Martorona tipica del periodo pasquale;

Cacciddatu di carrozza: la produzione di questo tipo di ciambella salata è strettamente legata alle ricorrenze religiose della provincia di Trapani. Dopo la lievitazione vengono formate delle ciambelle del diametro di venti cm, intorno al cui bordo esterno sono effettuati numerosi intagli regolari che donano al pane una forma di sole splendente. A Calatafimi come a Vita i cucciddatu di carrozza sono utilizzati per decorare i carri e gli stendardi processionali;

Muffoletta: rotonda (diametro 15cm), molle e spugnosa, deve le sue caratteristiche alla “muddiata” (ammorbidimento) dell’impasto, ottenuto aggiungendo una percentuale d’acqua maggiore rispetto alla preparazione degli altri pani. Diffuso in tutta la regione, questo panino conosce molteplici varianti. All’impasto possono essere incorporati: pepe nero, olio, semi d’anice, finocchio o formaggio;

Pane a birra: con questo nome si intendono i prodotti ottenuti dalla farina di grano tenero e lievito di birra. Cinque i formati più comuni diffusi in quasi tutta la Sicilia: scalette, mafalde, parigini, pizziati, torciglioni. Pani soffici caratterizzati da crosta dorata, mollica bianca e compatta, a volte arricchiti con semi di sesamo;

Pane tradizionale di Lentini: modellato a forma di esse e cosparso con semi di sesamo in superficie. Nella tradizione, l’aggiunta alla semola di grano duro di una parte di farina “timilia” (grano tardivo coltivato in Sicilia) conferiva a questo pane una più lunga conservabilità;

Pane di Monreale: si tratta di una specialità della suggestiva cittadina arabo normanna, da tempo uno dei luoghi d’elezione della panificazione siciliana. Al termine della lievitazione vengono formate delle pagnotte e dei filoncini, poi spolverizzati di sesamo e cotti a legna. Il prodotto finito, del peso approssimativo di un kg, presenta una crosta bruna e croccante che custodisce una mollica finemente alveolata;

Pane nero di Castelvetrano: pagnotta rotonda di grande pezzatura. Il prodotto finito è contraddistinto da caratteristiche dolci e tostate, di malto e mandorle, affiancate da inconfondibili aromi di olivo. Nel trapanese si usa tagliare le forme a metà e condirle a caldo con pomodori, origano, primosale, acciughe, basilico e olio d’oliva;

Pane di Salemi: probabilmente uno dei più suggestivi pani rituali italiani, la cui origine pare risalga al 1542. In quell’anno le campagne della zona furono minacciata da uno sciame di cavallette, e allora gli agricoltori rivolsero le proprie preghiere a S.Biagio. In seguito, per lo scampato pericolo, la comunità dedicò al protettore dei piccoli pani di farina di grano duro, chiamati in base alla forma “cuddureddi” (coroncine) o ”cavadduzzi” (cavallucci);

Rianata: sorta di pizza condita con molto origano, da cui il nome “rianata” ossia originata, diffusa nella provincia di Trapani;

Vastedda di Enna: si caratterizza per la crosta poco croccante e la mollica dall’alveolatura fine e omogenea. Si tratta del pane tradizionalmente prodotto in occasione della Pentecoste. In siciliano il termine “vastedda” indica qualsiasi tipologia casereccia di forma circolare.